RECENSIONE RETRO: Per qualche dollaro in più (1965) è il capolavoro sfavorito della trilogia del dollaro

L’ombra del Man With No Name si allunga sulla pianura americana, mentre il crepuscolo si avvicina. Un solo sparo echeggia, seguito dal corpo inerte del cavaliere che cade da cavallo. La battuta introduttiva di Sergio Leone è un monito sorprendentemente crudo, un rinfrescante ricordo per coloro che avevano dimenticato il nucleo centrale di Per un pugno di dollari (1964): la vita è valutata solo in base alla generosità che le viene riconosciuta.

La scena si trasforma in un’esplosione di colore e di suoni, come la tempesta disegnata a mano che sferza la terra screpolata, creando i titoli di coda in lettere maiuscole. La colonna sonora di Ennio Morricone, forse la migliore della trilogia, è un’arma potente che scaccia ogni pensiero superfluo e ogni forma di sentimentalismo, punteggiata di colpi di pistola e di un fischietto che sembra uscire dalle viscere della terra.

Sergio Leone, con un budget limitato, ha creato un capolavoro di anarchia sonora e visiva, un’opera che non ha bisogno di parole per comunicare. La sua è una messa in scena spettacolare, dove ogni elemento è stato pensato per creare un’atmosfera di tensione e di sfida. Il Man With No Name, interpretato da Clint Eastwood, è il simbolo di questa anarchia, un uomo senza nome, senza identità, senza passato, che si muove attraverso il deserto come un fantasma.

La sua è una storia di vendetta e di giustizia, ma anche di una sorta di ribellione contro le convenzioni e le regole. È una storia che parla di un mondo in cui la vita è preziosa solo se si è disposti a pagarla con la propria vita. È una storia che ci fa capire che la vera ricchezza non è denaro, ma la libertà di scegliere come vivere.

In questo senso, Per qualche dollaro in più (1965) è più di un film western, è un manifesto di disobbedienza e di libertà. È un film che ci fa comprendere che la vera vita è quella vissuta senza paura di essere uccisi, senza paura di perdere tutto, senza paura di essere soli. È un film che ci fa capire che la vera ricchezza è la libertà di scegliere come vivere, e non la quantità di dollari che si possiede.

In questo senso, il Man With No Name è un simbolo di libertà, un simbolo di disobbedienza, un simbolo di vita. È un uomo che non ha bisogno di nome, di identità, di passato, perché la sua è una vita vissuta senza paura di essere uccisi, senza paura di perdere tutto, senza paura di essere soli. È un uomo che ci fa capire che la vera vita è quella vissuta con la libertà di scegliere come vivere, e non la quantità di dollari che si possiede.