Il pugno della stella polare: l’eremita dei mondi distrutti
Nel cuore delle distese desertiche, un’eremita ha segnato la strada per il futuro, gettando le fondamenta per un genere che sarebbe diventato la passione di milioni di appassionati: post-apocalittico. Non è strano che il concept di un mondo devastato dalla guerra o da sciagura sia diventato un’ossessione per molti, ma è proprio il pugno della stella polare, un’eremita lungimirante, a essere stato il precursore di questa corsa verso l’ossessione da distopie.
La storia non è d’altra parte delle più eclatanti: Milo Morray, un genere versatile e visionario, si è messo al timone di un viaggio nel futuro, dipingendo un quadro cupo e desolato di un mondo distrutto, vincolato inesorabilmente da una guerra che sembra non avere fine. L’idea di un mondo donde la società è crollata, dove la violenza è regina e la sopravvivenza è un’estrema struggente, non solo è di ispirazione per la sua opera, ma diventa velocemente un modello per il pubblico, e contribuisce a renderlo l’eremita dei mondi distrutti.
Il pugno della stara polare ha raggiunto un successo immediato, ma la critica all’epoca non gli ha dato il giusto risalto. La storia è stata relegata in secondo piano, e il genere post-apocalittico è diventato un’ossessione solo molti anni dopo. Come motivo, il film è stato girato tra il 1982 e 1984, e la sua uscita ha coinciso con un’epoca di declino per la cinematografia all’epoca, tale da renderlo difficile riscuotere l’attenzione del pubblico.
Quell’eremita è stato più avanti, ed il filone post-apocalittico, che una volta era considerato un sottogenere, oggi è un genere a sé stante, con un proprio.Evaluate publico fattore di successo. Franchise come Mad Max hanno aiutato a rendere questo genere mainstream, ma se gli estimatori del genere post-apocalittico riflettessero sulla sua origine, ricorderebbero il pugno della stella polare, l’eremita dei mondi distrutti, che ha gettato le fondamenta per un genere che sarebbe diventato la passione di milioni di appassionati.